Nessuno si libera da solo.
Nessuno libera un altro.
Ci si libera tutti insieme.
Don Andrea Gallo
La situazione di crisi strutturale del nostro Paese fa emergere con forza l’esigenza di ripensare non solo i modelli di sviluppo in sofferenza, ma anche i valori di riferimento che sottostanno all’organizzazione sociale, politica, culturale. Per questo motivo, la ricerca intrapresa da più parti di modelli differenti di sviluppo dei territori non potranno essere vincenti se non prevedranno un forte legame tra cultura, educazione, società, politica, economia. Soprattutto, se non saranno in grado di proporre processi di sviluppo che abbiano una connotazione forte di cooperazione nello spazio e di medio-lungo periodo nel tempo. I punti di partenza, inoltre, non possono che essere di attribuzione di valore all’esistente, di nuovo valore verso il futuro.
Declinare nel territorio pinerolese questi principi generali, sul versante dell’intelligenza, della sostenibilità, dello sviluppo, della trasparenza delle decisioni politico-amministrative, della partecipazione attiva dei cittadini alle scelte di indirizzo, degli orientamenti economici può essere possibile se:
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a partire dall’esistente, dall’identità coesa di un territorio che presenta molteplici specificità si vorrà e potrà costruire una vasta rete partecipativa di cittadinanza;
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si costruirà una visione unitaria e coerente del territorio stesso, valorizzando quanto di inespresso e trascurato vi si incontra come risorse umane, naturali , paesaggistiche, storiche, associazionistiche, di solidarietà, economiche nei più diversi settori, ecc.;
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istituzioni e politica amministrativa sapranno operare per accompagnare e guidare un complesso percorso di trasformazione e cambiamento, creando legami e connessioni indispensabili per uscire da un destino di impoverimento e perdita già fortemente segnato.
Ovviamente, non esistono ricette preconfezionate da usare, ma le esperienze in altri territori, l’avvio della Città Metropolitana, nuova sfida al cambiamento, possono costituire un ulteriore richiamo a fare presto, ad attivare nuovi legami che superino stantii personalismi e campanilismi dannosi per gli stessi territori che li perpetuano.
Quali possono essere le azioni per avviare un percorso intelligente di valorizzazione dell’esistente? Analizziamo alcune specificità del territorio usando un concetto generativo, quello di Mappa. Immaginiamo di leggere il nostro territorio, Pinerolo, le Valli Chisone, Germanasca, Pellice, Pedemontana per Mappe e di poter costruire dei modelli unitari e complessi per ognuna di esse.
Mappe storiche:
La sedimentazione storica del territorio è straordinaria, dalla preistoria al medioevo, l’affermazione della Riforma e del Valdismo con un ricchissimo patrimonio storico ed etico, la Chiesa cattolica ed il suo sviluppo, al periodo dell’industrializzazione nell’800, alle due guerre, al ricchissimo patrimonio Resistenziale, ecc. Ognuno di questi periodi costituisce “storia viva”, ci sono luoghi, molti luoghi, che li rappresentano; ci sono studi antichi e recenti, non organicamente collegati ma fruibili, ed associazioni che singolarmente si impegnano a portare avanti il loro discorso. E’ possibile costituire una rete sinergica di tutto ciò? Per cosa fare? Per costruire una mappa comune, pubblica, trasparente di un patrimonio che si possa non solo mostrare al turista, al visitatore, ma che sia noto a chi nel territorio vive perché se ne conservi la memoria e si trasmettano valori saldi alle giovani generazioni.
Azioni: raccolta di studi e approfondimenti, tesi di laurea, materiali degli archivi storici, cartellonistica nei luoghi, costruzione di percorsi di visite guidate e autogestite, promozione attraverso legami internazionali di conoscenza e visita.
Mappe del gusto:
La produzione agricola e dell’allevamento da vita ad una serie di eccellenze del gusto sintetizzate nella cucina di una serie di prelibatezze strettamente legate alla natura del territorio. Dal Museo del gusto, alle scuole del gusto, alla Mappa del gusto con luoghi di promozione, ricerca, tutela, commercializzazione, esportazione, promozione su larga scala di prodotti e cucina del territorio in una proficua collaborazione- competizione fra produttori. Diffusione a livello internazionale delle eccellenze, a partire dalla creazione di una identità del gusto e dei prodotti del territorio che sia visibile tramite APP e pubblicazioni sulla stampa e sul web dedicata all’argomento. Nascita di un eventuale sito che raccolga tutto il patrimonio di conoscenze ed esperienze esistente rafforzandone ed ampliando i confini della rete-mappa.
Mappa dell’arte:
Tra sacro e profano l’arte caratterizza il territorio con edifici, luoghi di culto, centri d’arte, castelli e dimore storiche, centri storici. Se tutto questo fosse catalogato, letto e presentato come sorgente attrattiva del turismo si eviterebbe di visitare brevemente la città e promuoverebbe una conoscenza più approfondita e meno consumistica… Offrire meglio e di più la propria immagine artistica.
Mappa dei paesaggi:
Le Alpi solenni, il verde, i cieli, i fiumi per primo il Po, la neve, i colori dell’autunno, il manto di neve… Vi è mai capitato di stupirvi di come possa diventare insolito e struggente lo stesso percorso che fate quasi ogni giorno se cambiano le condizioni di luce? Questa bellezza è gratis, fuggevole, a portata di mano e percorre molti dei luoghi prossimi che conosciamo a memoria. Può essere diffusa, dispersa altrove, come un richiamo?
Mappa dello sport:
Nel nostro piccolo si trovano un palazzo del curling (raro in Italia), un palazzo del ghiaccio, piste ciclabili, carenti e da potenziare, sentieri per il trekking a volontà e diverse altitudini (anche questi da manutenere in modo costante ed organico), piste da sci di fondo e discesa con grandi comprensori legati alla Francia territorialmente. Associazioni sportive numerose, la cavalleria ed il metodo Caprilli sono famosi in tutto il mondo. Veramente non si può fare nulla per creare un comprensorio sportivo? Ogni piccolo paese deve avere il suo piccolo polo sportivo che dialoga con sé stesso e ogni anno si rende conto della insostenibilità finanziaria delle sue strutture. Un modo più globale di leggere il territorio, usando le specialità sportive già presenti, non potrebbe aggregare squadre, proposte, economia sportiva evitando la competizione fra “poveri”?
Mappa dell’artigianato e della produzione:
Cosa produce il Pinerolese? Industria ed artigianato sono realtà che stanno cercando di non arrendersi alla crisi, ma molte di queste realtà si sono già perdute nel tempo. L’impoverimento risulta, non solo per i singoli che soffrono la perdita di lavoro e prospettive dignitose di reinserimento, ma per tutto il contesto. Si può concertare una serie di proposte per facilitare, agevolare, supportare, semplificare i percorsi esistenti e quelli da avviare, aprendo nuovi spazi ed opportunità, disseminazione di idee, ricerca, formazione, soprattutto ricerca.
Mappa della Montagna:
Molte iniziative sul tema sono in sviluppo, occorre mantenere uno sguardo globale sugli interventi perché se i percorsi ed i progetti non dialogheranno fra loro ci si taglia la possibilità di costruire economie di scala, modelli di sviluppo ripetibili, senza dimenticare che un territorio cresce se tutte le sue parti ed aree ne sviluppano un aspetto… nessuno deve restare indietro…Tutti diversi, ma tutti in movimento verso pochi obiettivi comuni ma condivisi.
Mappa della telemedicina:
Tutto il territorio, soprattutto i piccoli centri montani abitati di anziani, potrebbero fruire di un incremento dei servizi sanitari se si potesse dislocare sul territorio punti dotati di personal computer che con skype e teleconferenza, sotto la guida di un mediatore informatico, possano facilitare il contatto diretto dei pazienti con il curante o lo specialista.
Mappa della mobilità:
La domanda è quali sono i collegamenti necessari al territorio per essere connesso con l’area metropolitana per il lavoro, lo studio, il commercio, il turismo, ecc. Come implementare l’esistente per avere un territorio collegato secondo i bisogni?
Mappa della tutela dell’ambiente:
Anche in questo settore è necessario ricondurre i diversi sguardi e progetti in atto o in fieri ad una visione unitaria che risponda ad una migliore tutela e sviluppo dell’esistente.
I ritardi sono causa di scelte scoordinate e per questo non efficaci.
Mappa della Tecnologia:
Quali sono le infrastrutture tecnologiche necessarie per sostenere lo sviluppo tecnologico del territorio verso il lavoro, lo studio, la ricerca, il turismo, la vita dei cittadini.
Dalle mappe al cronoprogramma delle azioni di sviluppo, conoscenza, scelte politiche, progettualità, attuazione potrebbe instaurarsi un percorso virtuoso di democrazia partecipata, recupero dell’utilità della politica e di ricostruzione di senso e valori per tutto il territorio.
Le mappe possono essere sovrapposte una all’altra ed il complessivo raccoglierà le specificità del territorio. Esse si possono essere come cartellonistica, percorsi, studi e pubblicazioni, attività produttive siti web collegati con tutte le offerte e conoscenze, raggiungibili con applicazioni da smartphone, ma soprattutto saranno collegate nello spazio reale e mentale dei cittadini, dei visitatori, potranno essere pubblicizzate e diffuse con tutte le tecnologie attuali e nel contempo con indicazioni e cartellonistica.
Le scuole e l’educazione potranno ricavare in questa elaborazione progressiva un ruolo attivo di conoscenza ed elaborazione, i giovani studenti a tutti i livelli scolastici opereranno nel territorio per conoscerlo e trasformarlo.
Samuel Johnson scriveva che “la fiducia in se stessi è il primo requisito delle grandi imprese” ed inoltre, “poche cose sono impossibili se si è diligenti e dotati di capacità. Le grandi opere si compiono non con la forza, ma con la perseveranza” entrambe queste affermazioni mi sembrano calzanti e augurali per uno sviluppo intelligente di Pinerolo e del suo territorio.